"ci serve l'aria per respirare e l'arte per sognare .
. . . e senza sogni è come non aver vissuto"
E' in questo concetto, espresso dall'artista toscano Bottega, al secolo Alfredo Biagini, che può racchiudersi
il senso più vero legato alla sua ispirazione e alla sua parabola pittorica.
Autodidatta,
sperimenta e dà spazio alla propria creatività da sempre, finché il
linguaggio
della pittura figurativa è stato adottato come quello
prediletto. Dopo un'approfondita volontà di conoscere la tecnica
pittorica e le sue forme più tradizionali, sceglie di focalizzarsi
sullo studio della figura femminile quale risultato non di una ricerca
estetica quanto, invece, di un indagine volta alla conoscenza e alla
rappresentazione della condizione femminile odierna.
I soggetti che il
Bottega dipinge maggiormente, sono delicate donne, anime impalpabili,
raffigurate
nella loro intima nudità o in foggia di ballerine, soggetti
per i quali a compiere i gesti ed i movimenti giungono il colore e la
rapida pennellata. La tecnica, che per palette cromatica e tocco
ricorda le ricerche impressioniste, si lega, da un punto di vista
formale e
semiotico, ad una stilizzazione della lezione di Dégas.
Nel caso delle opere
presenti alla mostra della Galleria Farini Concept, Volo e Piuma,
l'emozione che deriva dall'osservazione sale delicatamente dall'animo
del fruitore, quasi come se non volesse disturbare ciò che nella scena
accade. In entrambi i dipinti è ritratta
una coppia di ballerini che,
tra una piroette ed un casquè lasciano emergere anche il ruolo
dell'uomo, o akmeno quello che dovrebbe
avere, quale sostegno
dell'anima e dei principi dell'universo femminile.
Ogni segno pittorico
tende a tale concetto, anche se non si tratta di un segno lenticolare e
puntualmente descrittivo, ma nell'indeterminatezza della pennellata che
è emozionale e non rigorosamente esercizio di stile, la ricerca del
Bottega emerge.
La leggerezza, punto focale del lavoro del pittore
toscano, prende forma grazie alla meticolosa scelta e mistura di colori
che vanno a sorreggere l'intera composizione semiotica. Sono immagini
evocative e poetiche, sinestetiche da un certo punto di vista, in
quanto,
anche l'osservatore partecipa, con i soggetti, all'intera
scena. La musica sembra esca dalla sala dei ballerini e giunga nel
nostro spazio,
a richiamare la nostra attenzione su quanto, in realtà,
l'opera dichiari.
Nonostante la
ricerca, il concetto alla base ispirante restino, per questo filone di
opere, sostanzialmente i medesimi, legati
all'osservazione profonda
della condizione femminile e della visione dell'uomo quale forza
sorreggente della prima, ogni opera diventa
un unicum, come ogni
emozione che può derivarne ed ogni speculazione di pensiero.
Da un punto di vista
formale e compositivo, le due opere in mostra sono espressione di una
fusione del dato pittorico con quello istintivo
e tale fusione ricorre
nelle pennellate che paiono non staccarsi mai dal supporto, a creare
segni che continuano sullo spazio della tavola lignea, come fossero
spinti dal movimento ispirato dalla musica che muove e anima i
ballerini. La luce, interviene, poi, a dare sostanza ai personaggi, li
isola ed evidenzia, lascia che tra essi si attui il movimento fondante
dell'unione emozionale.
E' l'empatia, ad
esser davvero raffigurata in questi delicati dipinti, che dietro ad un
lirismo dato dal colore e dalla forma, suggeriscono un'intera sfumatura
della psicologia del rapporto uomo-donna.
Dott.ssa
Azzurra Immediato
Studio in via Lungomonte, 143 Santa Maria a Monte 56020 - Pisa - Italia Mail ilbottega@yahoo.it